Un giovane prete a Torino, ogni mattina faceva un giro al “mercato generale” della città. Là si vendeva di tutto: dall’insalata ai vitelli, dalle scarpe ai ragazzi. Quei ragazzi, poverissimi, arrivavano dalle zone intorno alla città per cercare lavoro, specialmente come garzoni muratori. Si offrivano ai costruttori che giravano per il mercato in cerca di manodopera a buon mercato. I più robusti venivano presi e sottoposti a lavori massacranti per paghe minime. Gli altri “si arrangiavano” dormendo sotto i ponti, rubando. Finivano arrestati dalla polizia e gettati in carcere. Quel giovane prete li aveva visti in carcere, disperati, rosicchiati dai pidocchi. Aveva deciso di fare il possibile per tirarli fuori dalla miseria e dalla violenza.
Entrò subito in campo, aprendo un Oratorio non lontano dal “mercato generale”, zona di sbarco di quasi tutti quei giovani. E si aggirava per il mercato per invitarli al suo Oratorio, dove li avrebbe aiutati a trovare un buon lavoro presso padroni onesti, a vivere nell’allegria, ad avere l’occasione di incontrare Dio nella preghiera e un po’ d’istruzione nella scuola.
Quando i ragazzi erano stanchi o la pioggia impediva i giochi, quel prete raccontava. Era un narratore straordinario che incantava. Raccontava la storia della sua famiglia poverissima (suo padre era morto quando lui aveva due anni), i giorni amari in cui aveva dovuto abbandonare sua mamma per cercare lavoro in una fattoria lontana e specialmente narrava un sogno che aveva fatto a nove anni e che, in maniera abbastanza misteriosa, gli aveva fatto conoscere il suo avvenire: come sarebbe diventato il padre e l’amico di moltissimi giovani.
Don Pascual Chavez Villanueva – 9° successore di Don Bosco