News

Il CFP Rebaudengo in Erasmus in Slovenia

Nelle scorse settimane due ragazzi della classe terza auto del Cnos Fap Rebaudengo, Brian e Jacopo, hanno preso parte a un’esperienza di stage curriculare a Maribor, in Slovenia, insieme a ragazzi e ragazze provenienti da altri centri Cnos Fap del Piemonte. L’iniziativa è stata realizzata nell’ambito del progetto Erasmus+, che permette ai ragazzi e alle ragazze in età di scuola superiore di prendere parte a tirocinii curriculari negi paesi dell’Unione Europea, dando loro la possibilità di comunicare in lingua straniera e mettersi in relazione con compagni provenienti da altre nazioni europee. A tal proposito abbiamo chiesto direttamente ai due ragazzi quali sono state le loro impressioni in merito a questa esperienza tanto attesa.

Perché avete scelto di partecipare al progetto?

“Abbiamo scelto di partecipare per migliorare l’inglese e per approfondire come si lavora all’estero. Eravamo curiosi di metterci in gioco in un’esperienza entusiasmante e di incontrare persone nuove.”

Cosa avete fatto in azienda?

Brian: “In azienda mi sono occupato prevalentemente dell’elettronica del veicolo. Ho potuto mettere in atto quanto imparato al CFP sulla diagnosi e ho appreso le modalità di cambio degli airbag.”

Jacopo: “Nella mia azienda ho lavorato principalmente sui motori. Mi sono occupato di svolgere operazioni di cambio cinghie, di tagliandi e di rifacimento completo dell’impianto di propulsione.”

Come vi siete adattati alla nuova cultura e alla vita quotidiana a Maribor?

“Nonostante il cibo non fosse come quello italiano ci siamo trovati molto bene. La Slovenia è un paese ospitale e accogliente. Abbiamo parlato in inglese per la maggior parte del tempo, ma ci sono state insegnate alcune parole fondamentali in sloveno, con cui abbiamo potuto comunicare più facilmente nella vita di tutti i giorni.”

In che modo questa esperienza ha influenzato la vostra crescita professionale e personale?

“Dal punto di vista personale quest’esperienza ci ha permesso di comunicare in lingua straniera e di migliorare le nostre abilità nell’uso dell’inglese. Professionalmente, invece, è stato interessante comprendere le modalità con cui funziona il mondo del lavoro in un paese diverso dall’Italia.”